domenica 31 gennaio 2016

Memorie e pensieri di un Amico Lettore

Bologna 31/01/2016
Ciao Andrea,

è con molto piacere che ho riletto questa notte  il tuo bel libro "Fatti di Versi".
Le impressioni che ho ricavato da questa rilettura sono molteplici, per questo ti rispondo con questa mail e non con un breve messaggio.

I tuoi versi hanno avuto su di me un forte impatto evocativo, perché inevitabilmente ho finito per associarli, certo molto arbitrariamente, ai miei ricordi personali di quegli anni quando spesso ci incrociavamo prima dell'alba dentro qualche locale notturno bolognese.

Anni molto particolari e intensi quelli per me. E allora ecco che in quest'ottica i versi "nei mattini rinfrescati dove di striscio/ sento l'ardito scivolar della mia penna" si arricchiscono di una valenza erotica, probabilmente oltre il voluto dall'autore. (Oppure non esagero... e veramente il componimento "il colle" riprende un gusto tutto pascoliano con celate allusioni sfrontate?).

E così similmente le "mille lucciole della notte/ mille cuori inquieti/.../ mille albe impaurite/ .../ mille lucciole negli occhi", forse le stesse che nel componimento "Diversamente" brillano "di notte solo una stagione",  e ancora l'essere "liberi di amare di viaggiare/ nelle paludi del piacere". Tutti versi che mi fanno riaffiorare alla mente immagini di quegli anni. Quando capitava di trovarci davanti al bancone del bar e tu tiravi fuori i fogli di quello che poi sarebbe diventato "Fatti di versi", catturando allora il mio interesse più delle tante "piccole lucciole indifferenti" che magari ancora si attardavano girovagando "negli antri scuri" del locale.

E poi ancora mi sono riapparsi i volti di quelle notti, "di finti bulli/ di mendicanti colti/ di ballerine del piacere."

Inoltre ho capito solo ieri notte rileggendoti, come per una illuminazione improvvisa chi era veramente Davide Vecchi. Il giovane ragazzo pallido dietro il bancone accanto alla Fifi. Non sbaglio, era lui vero?
Io Davide lo conobbi solo di vista, superficialmente. Ma il destino volle che una notte, poco prima dell'alba, al rientro in solitaria (fatto strano per me che ero perennemente accompagnato) vidi seduto ad un chiosco in periferia la Fifi che piangeva. Davide ci aveva appena lasciato ed io e Fifi trascorremmo il tempo che restava quella notte a rievocare il suo ricordo fino a mattina, quando riaccompagnai la Fifi a casa sua ed io andai diretto al lavoro.

Tanti ricordi come vedi si sono associati ai tuoi versi, nella rilettura intima e personale che io ho vissuto la notte scorsa. E le serate universitarie bolognesi con i concerti dal vivo, peccato per me non aver visto il gruppo Celebrity Queen. Ho dovuto rimediare con YouTube ... Quanto basta per capire che mi sono perso davvero qualcosa.

La mia poesia preferita? Non saprei dirti, troppe le suggestioni fin qui descritte. Certo per me Vincenzo Monti è sempre un tonfo al cuore, a distanza di anni il suo "Donna, dell'alma mia parte più cara,/ perché muta in pensoso atto mi guati/ e di segrete stille rugiadose si fan le tue pupille?/ continua a toccarmi profondamente.

Per lo stile lo sai, la mia preferenza va ai versi che adattano la forma classica alle esigenze contemporanee. Versi lunghi quindi e ben vengano le rime e le assonanze se non li rendono troppo artificiali.

Ecco qua, queste le mie impressioni di lettura a caldo.

Ciao Andrea e grazie per il bel libro.


Davide Benaglia


Inviato da iPad

Il giorno 31 gen 2016, alle ore 13.30

domenica 22 luglio 2012